Qhubeka Nexthash, Douglas Ryder: “Se dovessimo scomparire, sarebbe un giorno triste per tutta l’Africa. Ma devo essere ottimista”
Douglas Ryder non perde le speranza di continuare anche nel 2022 con la sua Qhubeka Nexthash. Dopo la mancata richiesta iniziale di licenza WorldTour all’UCI, la formazione sudafricana è ancora a caccia di uno sponsor, continuando con una ricerca che va avanti ormai da mesi. Il team manager sudafricano è stato ospite alla versione africana di BBC Sport per fare il punto della situazione, ammettendo che la situazione è complicata, ma rimanendo comunque ottimista, come è stato sin dall’inizio, su una risoluzione positiva delle vicenda, come del resto era già capitato lo scorso anno.
“L’UCI ci è stata di supporto in una maniera incredibile e ci ha concesso del tempo – ha esordito – Ma non abbiamo mesi, abbiamo settimane. La situazione è dura, ma lavoriamo quanto più possiamo per permettere al team di andare avanti. Questo team, il suo messaggio, la sua speranza, il suo legame con i fan di tutto il mondo e i fondi che ne derivano andrebbero persi. Andrebbe a colpire in maniera significativa varie comunità in Africa e nel Sudafrica. Il nostro team ha permesso all’Africa di aumentare la propria visibilità nel ciclismo. Se dovesse accadere, sarebbe un giorno incredibilmente triste”.
Infine, a chi gli ha parlato dell’addio di corridori importante come Giacomo Nizzolo e Victor Campenaerts, il classe ’71 ha risposto in maniera molto chiara: “Un team come il nostro è basato sulle prime persone. Non potrei dormire di notte se dicessi ai miei corridori e al mio staff di avere un posto sicuro facendo perdere loro delle opportunità. È stato un momento difficile mancare la deadline del 30 settembre, ma ora guardiamo avanti. Speriamo che alcune delle conversazioni che stiamo avendo andranno a buon fine”.
Il quarantanovenne, infatti, resta ottimista: “Non siamo completamente con l’acqua alla gola. Una potenziale parternship darebbe un ritorno incredibile a qualsiasi organizzazione, visto che saremo al Tour de France dell’anno prossimo e i rappresentanti dell’Africa al massimo livello. Il nostro team offre un’opportunità di esposizione fantastica. Devo essere ottimista sul fatto che troveremo la luce in fondo al tunnel e andremo avanti”.
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